L’intervento di Shmyhal all’URC 2022

L’intervento di Shmyhal all’URC 2022

Nel primo pomeriggio di lunedì 4 luglio 2022, l’Ukraine Recovery Conference ha accolto gli interventi della Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, del nuovo Presidente del Consiglio dell’Unione Europea Petr Fiala e del Primo Ministro ucraino Denys Shmyhal.

«Ciò che ci porta qui oggi – ha affermato von der Leyen – è il sogno di una nuova Ucraina, non solo libera, democratica ed europea, ma anche verde e prospera. Un luogo che i giovani ucraini possano finalmente sentire proprio. È questo sogno che ci porta qui oggi. So che questo può sembrare troppo ambizioso, visto che le bombe russe continuano a cadere, ma tutti noi sappiamo che nulla è impossibile per il coraggioso popolo ucraino. Oltre al sostegno dell'Europa, l'Ucraina avrà bisogno di riforme coraggiose. Ma le riforme devono andare di pari passo con gli investimenti: sarà necessario ripristinare la fiducia delle imprese e attrarre più capitale dall'estero. Per questo motivo la Commissione europea ha proposto al governo ucraino di istituire una piattaforma per la ricostruzione, al fine di mappare le esigenze di investimento, coordinare gli interventi, convogliare le risorse e, naturalmente, sostenere un'ambiziosa agenda di riforme. Questa piattaforma sarà il luogo in cui definire gli orientamenti strategici e le priorità del nostro lavoro comune per concentrarci su una ricostruzione a prova di futuro che si muova verso la sostenibilità climatica, che abbracci l’era digitale, che costruisca un'economia sociale di mercato che non lasci indietro nessuno, che garantisca la sicurezza e la difesa, e tutto ciò inserito all’interno di una buona governance».

Petr Fiala, successivamente, ha dichiarato che «le priorità che avevamo qualche mese fa ora sono cambiate in modo significativo. Abbiamo dovuto rispondere alla guerra e, quindi, il sostegno all'Ucraina, la sua ricostruzione postbellica e la gestione dell'ondata di rifugiati sono diventati la priorità numero uno. Per ricostruire, dobbiamo aiutare l'Ucraina a difendersi. Dobbiamo continuare a fornire armi, aiuti umanitari, ma anche denaro per le operazioni quotidiane. Come Unione Europea dobbiamo dare prova di leadership, ma dobbiamo anche collaborare con gli altri attori internazionali quali i Paesi del G7, le Nazioni Unite, la Banca Mondiale, il Fondo Monetario Internazionale e le altre istituzioni internazionali. Dobbiamo semplicemente coinvolgere tutto il mondo civilizzato nella futura ricostruzione dell'Ucraina».

È poi intervenuto il Primo Ministro ucraino Shmyhal, presente fisicamente al summit, ricordando come «ognuno di noi oggi vorrebbe parlare di cose ordinarie: crescita, benessere, rafforzamento dell'economia di mercato e stabilità della società. Ma parleremo di qualcosa di straordinario. Lo straordinario coraggio degli ucraini, le straordinarie sfide che ci attendono. Un sostegno straordinario e incredibile all'Ucraina da parte di tutti i Paesi civili del mondo, dall'Atlantico al Pacifico. E, sorprendentemente, discuteremo di straordinarie opportunità per l'Ucraina, per l'Europa, per il mondo, per ciascuno di noi».

«Oggi parleremo del piano di ripresa e della piattaforma di ricostruzione per l'Ucraina. Discuteremo i 24 volumi del lavoro svolto dal Consiglio nazionale per la ripresa dell'Ucraina, istituito sotto la guida del Presidente Zelensky. Abbiamo già fatto un lavoro straordinario: in sole 6 settimane, più di 3.000 esperti ucraini e internazionali, funzionari e parlamentari hanno prodotto migliaia di pagine della loro visione sulla tipologia di Paese che stiamo costruendo. Per noi è importante mostrare ai governi e alle aziende straniere che l'Ucraina ha una visione molto chiara di come può avere successo, diventare membro dell'UE e realizzare così il miracolo economico ucraino», ha proseguito il Premier.

Il piano di ripresa ucraino è suddiviso in tre fasi chiave: la prima fase consiste nel ricostruire ciò che è possibile e ciò che è fondamentale per la vita delle persone, quindi ponti e attraversamenti temporanei, attualmente finanziati dal bilancio dell'Ucraina.

La seconda fase è il recupero in tempi brevi: il numero di strutture e infrastrutture distrutte è molto elevato. Vi è bisogno di ristrutturare scuole, ospedali, costruire alloggi temporanei e riportare la vita nelle città e nelle comunità distrutte.

L’ultimo step prevede la trasformazione a lungo termine di tutti i settori, dall'istruzione alla medicina, dalla transizione ecologica alla nuova industria militare.

«Persone, economia, infrastrutture: questi sono i tre pilastri della ripresa dell'Ucraina. Stiamo già sviluppando una mappa elettronica del Paese, dove registriamo tutti i danni causati dalla guerra. Questa mappa viene costantemente aggiornata: i danni vengono registrati e verificati dalle autorità locali, integrando così il database con informazioni su strutture sociali e infrastrutture distrutte e danneggiate. Abbiamo già istituito 24 gruppi di lavoro per quasi tutti i settori, composti da visionari, analisti, economisti e burocrati. È così che è stata sviluppata la Piattaforma per la ricostruzione ucraina, composta da diversi livelli: il primo è un livello in cui entreranno in gioco i leader degli Stati formando un consiglio che determinerà le aree di interesse strategico e costruirà una visione d’insieme. Il secondo livello è un gruppo di coordinamento congiunto, composto da dirigenti del governo con potere decisionale appartenenti all’Ucraina, agli Stati Uniti, all’Unione Europea, alla Gran Bretagna, alla Polonia e ad altri Paesi partner. Il terzo livello è costituito dai gruppi di lavoro settoriali dedicati. Il piano di ripresa si stima abbia un costo pari a 750 miliardi di dollari. Riteniamo che la fonte principale di finanziamento della ripresa debba essere costituita dai beni sequestrati alla Russia e ai suoi oligarchi, dalle sovvenzioni e dai prestiti agevolati delle organizzazioni finanziarie internazionali e dei Paesi partner, dagli investimenti del settore privato e dai contributi forniti a UNITED24 e, come quinta fonte di recupero, dai fondi di bilancio dell'Ucraina», ha terminato Shmyhal.

Torino, 5 luglio 2022

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