L'Olocausto dei Proiettili

L'Olocausto dei Proiettili

Oggi l’Italia celebra la Giornata della Memoria. Un giorno che rievoca una terribile tragedia del passato, non solo per ricordare quell’assurdo dolore, ma anche perché rammentarlo può forse evitare che si ripeta. Il 27 gennaio del 1945 le truppe sovietiche dell’Armata Rossa arrivarono nei pressi della città polacca di Auschwitz scoprendo l’enorme campo di concentramento e sterminio utilizzato nel corso del genocidio nazista: quel giorno, le prime truppe sovietiche del generale Viktor Kurockin entrarono ad Auschwitz e trovarono circa 7.000 prigionieri che erano stati lasciati nel campo.
In Ucraina, il massacro ancora nella memoria di tutti è quello avvenuto presso il sito di Babi Jar, dove, tra il 1941 e il 1943, i nazisti fucilarono tra le 70.000 e le 100.000 persone, tra cui quasi tutta la popolazione ebraica di Kiev. Luogo simbolo dell'approccio ampiamente riduzionistico dei Soviet di fronte alla catastrofe ebraica, sul sito è oggi in costruzione un complesso di musei e luoghi di culto di diverse fedi che renda finalmente giustizia a una memoria troppo a lungo rimossa.
In due giorni nel settembre del 1941, 34.000 ebrei furono uccisi nel burrone di Babij Jar a Kiev dai soldati nazisti. Fu l’inizio di quello che sarebbe stato chiamato "l'Olocausto dei proiettili".
Diversi libri sono stati scritti riguardo il Babij Jar, testimonianze dei pochi sopravvissuti, film, documentari per ricordare la tragedia. Romanzi che raccontano quando, alle prime ore del 19 settembre 1941, le truppe naziste entrarono nella capitale ucraina e occuparono silenziosamente gli edifici vuoti del quartiere centrale della città e che in poco meno di cinque giorni il esplose. In poche ore nella zona più centrale ed esclusiva della città vi erano solo cumuli e macerie. Il 28 settembre, sulle strade della città, apparve un manifesto grigio, era una convocazione ma senza titolo né firma che intimava come pena la fucilazione: “A tutti i giudei della città di Kiev e dei suoi dintorni di presentarsi lunedì 29 settembre 1941 alle 8 del mattino” in un via vicino al cimitero, con denaro e oggetti di valore. In meno di quarantotto ore, a Babij Jar, moriranno circa 34mila persone.
Nella Giornata della Memoria vogliamo ricordare questa strage, l'Olocausto dei Proiettili di cui fino all'avvento di Gorbaciov, sotto l'Urss non si è mai parlato, e di cui solo negli ultimi anni ha iniziato a prender corpo un vero e proprio archivio. 

Torino, 27 gennaio 2022