Ambasciatore Zazo: piano Marshall per l’Ucraina

Ambasciatore Zazo: piano Marshall per l’Ucraina

Durante la conferenza per il lancio della piattaforma FederCamere – evento online del 18 maggio 2022 - è intervenuto l’Ambasciatore d'Italia a Kiev, Pier Francesco Zazo.

Riportiamo qui il suo discorso integrale:

“Mi fa molto piacere essere qui con voi alla conferenza di inaugurazione della nuova piattaforma gratuita per le aziende italiane di FederCamere. Sono molto contento che questo panel dedicato all’Ucraina contenga le parole “ricostruzione” e “opportunità.” Anche se, come ben sapete, ci troviamo tutt’ora nel mezzo di un conflitto tremendo che ha già causato la morte di decine di migliaia di persone, oltre sei milioni di rifugiati e otto milioni di sfollati.

Le previsioni economiche purtroppo sono catastrofiche, il Fondo Monetarie Internazionale prevede un crollo del PIL del 35%, la Banca Mondiale parla addirittura del 45% qualora il conflitto dovesse durare fini alla fine dell’anno. In tutto il territorio, purtroppo, si è assistito a una distruzione dell’infrastruttura, delle capacità, delle piattaforme logistiche.Tutti gli aeroporti, strade e ponti sono stati distrutti, ma fortunatamente la rete ferroviaria è stata meno colpita. Avete sotto gli occhi, conoscete bene, anche le gravi conseguenze del blocco delle esportazioni agricole ucraine e questo evidenzia anche l’enorme peso e l’importanza dell’Ucraina come potenza agricola. Come la maggior parte di voi sa, l’Ucraina è il secondo esportatore di grano e il primo di olio di girasole al mondo.

Detto questo, è anche giusto cominciare a parlare di ricostruzione. Non si sa ancora quanto durerà il conflitto, potrebbe durare ancora parecchi mesi, ma quello che posso dirvi, essendo ritornato ormai da più di tre settimane a Kiev, che qui vedo un enorme interesse da parte dei paesi occidentali. Vedo delegazioni non solo politiche, ma anche economiche. Perché? Perché conosciamo tutti le indubbie grandi potenzialità dell’Ucraina e ve le sintetizzo: la prossimità al grande mercato europeo, l’Ucraina è il più grande paese europeo anche dal punto di vista territoriale e gode di un’ampia disponibilità di materie prime e di metalli rari. Non tutti lo sanno, ma c’è la più alta concentrazione di minerali rari, terre rare in Ucraina. È uno dei primi tre esportatori al mondo di uranio, decimo di titanio, secondi di ferro, di magnesio. Si stima che possegga un alto potenziale di litio. Conosciamo poi le grandi potenzialità agricole in Ucraina, ma anche il suo know-how consolidato nei comparti industriale, militare, minerario, aerospaziale, nucleare e digitale. Non dobbiamo mai dimenticare che l’Ucraina al suo tempo era la seconda repubblica più importante dell’ex Unione Sovietica. Infine, l’ottimo livello di istruzione si abbina anche al basso costo della forza lavoro.

Un punto su cui richiamo l’attenzione è che è arrivato davvero il momento di guardare con grande attenzione all’Ucraina, soprattutto quando cesserà il conflitto. Da parte dei paesi occidentali, c’è un enorme sostegno e solidarietà manifestato sia a livello bilaterale sia in ambito multilaterale. Si è tenuta nei giorni scorsi la riunione del G7 dove hanno promesso addirittura 15 miliardi di euro per gli sforzi di ricostruzione in Ucraina. L’Unione Europea, il G7, la NATO, le istituzioni finanziarie internazionali, il Fondo Monetario Internazionale, la Banca Mondiale, la BES e la BEI sono tutti pronti a fare la loro parte per aiutare gli sforzi di ricostruzione di questo paese. Si parla anche di un piano Marshall per l’Ucraina, il governo ucraino ci ha convocato per i prossimi giorni e si appresta a varare un recovery plan. Non solo, c’è una proposta molto interessante lanciata dal presidente Zelensky che è quella di proporre un gemellaggio tra le principali regioni ucraine, in particolare quelle distrutte dal conflitto, e le regioni dei paesi europei, nonché tra città ucraine ed europee. Dunque, sarà anche necessario un forte sforzo di coordinamento in ambito dell’Unione Europea.

L’obiettivo di questi aiuti internazionali promessi e già erogati, che sicuramente proseguiranno negli anni avvenire, è quello di ancorare sempre di più l’Ucraina al mondo occidentale. C’è un evidente interesse geopolitico e credo che questo sarà destinato a durare. Inoltre, richiamo l’attenzione su un altro punto fondamentale. Ci sono ottime prospettive di un’accelerazione di un processo di integrazione dell’ Ucraina verso l’Unione Europea. L’Ucraina si sente parte della famiglia europea, sta combattendo una battaglia per i valori della libertà e della democrazia e ritiene di aver acquisito dei meriti che le permetteranno di ottenere lo status di paese candidato all’Unione Europea. Una decisione che verrà presa dal Consiglio Europeo nel prossimo mese di giugno. Tuttavia, è importante ricordare che un processo di integrazione è già stato avviato negli anni passati poiché è già in vigore un accordo di associazione tra l’Unione Europea e l’Ucraina. Oggigiorno il primo partner europeo economico e commerciale dell’Ucraina è l’Unione Europea nel suo complesso, laddove la Russia è scivolata solo al terzo posto. A riguardo vorrei anche ricordare che il governo italiano riconosce la legittimità delle aspirazioni dell’Ucraina ed è favorevole alla sua richiesta di riconoscimento dello status di paese candidato. Ciò non significa che diventerà membro dell’Unione Europea a breve, ma si profilano delle ottime opportunità.

Infine, vorrei spendere alcune parole sul rapporto tra l’Italia e l’Ucraina. Ovviamente da parte ucraina, ci sono grandi aspettative soprattutto sull’importante ruolo che l’Italia potrebbe svolgere negli sforzi di ricostruzione, sanno che siamo la terza economia dell’Unione Europea e la seconda nell’industria manifatturiera. I dati erano molto positivi, purtroppo poi è scoppiata la guerra, ma nel 2021 ci eravamo posizionati molto bene come interscambio superando ampiamente i dati antecedenti allo scoppio della pandemia. Tanto è vero che l’interscambio è aumentato di 5,3 miliardi di euro nel 2021, ci collochiamo con esportazioni pari a 2,1 miliardi di euro, siamo all’ottavo posto tra i paesi fornitori e il quarto mercato di esportazione per l’Ucraina.

In Ucraina abbiamo poco più di 200 aziende. Io sono fiducioso che una volta terminato il conflitto ci saranno interessanti opportunità per le nostre aziende, soprattutto per la ricostruzione delle infrastrutture. La Confindustria ha già manifestato il suo interesse a essere presente sul mercato ucraino. Vorrei anche ricordare i settori che promettono maggiormente un rafforzamento della nostra presenza nel mercato ucraino. Settori dove già andiamo molto bene, parlo dei macchinari, del Made in Italy, degli immobili, delle bevande, ma sicuramente ci sono dei settori identificati dall’ultimo Consiglio Italo-Ucraino per la Cooperazione Economica dove riteniamo che ci siano grosse opportunità da cogliere. Parlo dell’agribusiness, è stata approvata una riforma agraria lo scorso anno in Ucraina, le infrastrutture, l’energia rinnovabile, il settore aerospaziale e la digitalizzazione. L’Ucraina è molto forte nel settore informatico.

Vorrei concludere sottolineando un ultimo aspetto molto importante, il rapporto di simpatia che c’è tra il popolo ucraino e quello italiano, ovvero, il people to people che sicuramente aiuta. Abbiamo una grande diaspora ucraina in Italia e dunque ci sono tutte le premesse, le condizioni per ripartire e rafforzare ulteriormente il nostro interscambio economico e commerciale con l’Ucraina.

Grazie.”

Torino, 26 maggio 2022

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